giovedì 13 maggio 2010

AMIANTO NELLE TUBAZIONI DELL’ACQUEDOTTO DI RAVENNA

Ravenna, 13 maggio 2010

Al Presidente della Prima Circoscrizione

INTERROGAZIONE CON RICHIESTA DI RISPOSTA SCRITTA

AMIANTO NELLE TUBAZIONI DELL’ACQUEDOTTO DI RAVENNA
NON CONVINCENTE LA RISPOSTA DELL’ASSESSORE

La risposta dell’assessore del Comune di Ravenna con delega all’Ambiente non soddisfa.
L’insoddisfazione scaturisce dalle seguenti considerazioni di ordine formale e sostanziale.

La considerazione formale riguarda l’affermazione che interessa il consigliere comunale Ancisi e l’analoga interrogazione da lui presenta nel 2004. Se il capogruppo di LpRA ha presentato un’interrogazione nel 2004, ben sei anni fa, rilevo che in quel periodo l’assessore era un normale cittadino di Ravenna come lo ero io e pertanto ritengo legittimo interrogare gli attuali amministratori sugli attuali problemi dei cittadini considerando anche che in sei anni le cose cambiano.

Le considerazioni sostanziali, sulla risposta dell’assessore all’Ambiente, sono le seguenti:
a) il rischio per l’ingestione di fibre d’amianto presenti nell’acqua di rubinetto permane ed il limite proposto dall’EPA americana a scopo cautelativo è da considerarsi come buona precauzione a salvaguardia della salute dei cittadini che bevono l’acqua del rubinetto;
b) l’indice di aggressività delle acque di Ravenna è inferiore al valore di 12; tale valore comporta il pericolo che l’acqua aggredisca le tubazioni di cemento-amianto solubilizzandone la matrice cementizia e rilasciando quindi le fibre di amianto, cancerogene per l’uomo, dalle tubazioni;
c) l’assenza di una pianificazione pluriennale della sostituzione delle tubazioni in cemento-amianto, da parte del gestore HERA, è considerata come una grave inadempienza e sottovalutazione del rischio amianto;
d) i criteri di scelta dei campionamenti dell’amianto nell’acqua paiono molto discutibili poiché non tengono conto della vetustà delle tubazioni (vedi il centro storico) e dell’indice di aggressività dell’acqua dell’acquedotto di R avenna;
e) ritengo scorretto attribuire esclusivamente ad HERA ed ai suoi laboratori i compiti di controllo sulla qualità delle acque destinate al consumo umano del Comune stabilendo di fatto una sorta di autocontrollo del gestore, libero da verifiche del Servizio ASL o di ARPA a cui invece la legge attribuisce le funzioni di controllo periodico.
Alla luce di quanto esposto ed a salvaguardia della salute dei cittadini, così come prevede il Decreto Legislativo n° 39 del 24 febbraio 1997 sulle informazioni ambientali,

richiedo
le analisi sino ad oggi eseguite da HERA nel periodo indicato dal Direttore generale della AUSL di Ravenna (dal 2003 ad oggi) secondo il Piano di controllo Amianto di HERA, e

richiedo
l’esecuzione di analisi, da parte del servizio preposto agli esami igienico-sanitari della AUSL ed ARPA di Ravenna, sull’acqua potabile distribuita dal gestore HERA nel tratto del centro storico cittadino e zone limitrofe mirate alla ricerca delle fibre di amianto delle tubazioni dell’acquedotto.

Alessandro Garofalo
Consigliere Lista per Ravenna della Prima Circoscrizione

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