martedì 28 dicembre 2010

Percorsi ciclabili e pedonali (tempo di percorrenza... se tutto va bene)

Ravenna: tempo di percorrenza se vai a piedi o in bicicletta ( e se non ti investono!)

i gabbiani aspettano il piano delle piste ciclabili (da oltre dieci anni !)

A nord di Ravenna le piste ciclabili (in rosso) e le corsie ciclabili (in verde)
(poche e non collegate tra loro!)

sabato 18 dicembre 2010

APPELLO LIPU: UCCELLI IN PERICOLO PER IL FREDDO


FREDDO INTENSO, GELO E NEVE IMPEDISCONO AGLI UCCELLI DI TROVARE CIBO. APPELLO DELLA LIPU: “ESPORRE MANGIATOIE CON GRASSO, SEMI E BRICIOLE DOLCI SU BALCONI, DAVANZALI E NEI GIARDINI”
Briciole dolci e pezzetti di grasso per aiutare gli uccelli a resistere al freddo e alla neve. L’appello è della LIPU: senza un piccolo aiuto da parte dell’uomo pettirossi, merli, cince, passeri e verdoni non sopravvivranno nei prossimi giorni alla mancanza di cibo.
Il miglior sistema inventato dalla natura per combattere il freddo è quello di nutrirsi – sottolinea la LIPU – E’ molto utile quindi in questi giorni esporre le mangiatoie (già pronte in legno o realizzate in casa con materiali di recupero quali bottiglie di plastica, retine per agrumi o ortaggi o cartoni del latte) su davanzali e balconi o in giardino collocate su un palo di ferro, con pezzetti di grasso e carne, croste di formaggio, frutta fresca e secca, briciole dolci, miscele di semi. Le mangiatoie vanno rifornite regolarmente, senza riempirle con quantità eccessive di cibo che potrebbe deteriorarsi. Non esporre mai cibo salato o piccante in quanto tossici per gli uccelli.
Numerose specie di uccelli insettivori cambiano in inverno per necessità la propria dieta: ecco allora che merlo, pettirosso, capinera e passera scopaiola si nutrono di briciole dolci (per esempio panettone e plum-cake), biscotti e frutta fresca; cinciarella, cinciallegra e picchio muratore di arachidi non salate, semi di girasole, pinoli sgusciati, frutta secca tritata (noci e nocciole). Per uccelli granivori come passera d’Italia, fringuello, verdone e cardellino miscele di semi vari (miglio, canapa, avena, frumento), semi di girasole, mais spezzato.
Il periodo di installazione – spiega la LIPU - deve obbligatoriamente essere limitato ai di mesi novembre-febbraio. Al di fuori di questi mesi di questi mesi le mangiatoie non vanno utilizzate.

ISTRUZIONI
Il testo che segue è tratto dall’articolo ARRIVA L’AUTUNNO… E’ TEMPO DI MANGIATOIE (ALI - settembre 2010, di Marco Dinetti, Responsabile nazionale ecologia urbana LIPU, e Paola Ascani, Collaboratrice settore ecologia urbana LIPU)

(…)
Dove mettere la mangiatoia?
Esistono diversi tipi di mangiatoia, ciascuna va collocata in maniera particolare:
• appoggiata direttamente sul terreno, se disponiamo di un giardino grande e privo di gatti;
• altrimenti la mangiatoia va installata su un palo di ferro zincato a circa 1,5 metri di altezza;
• le mangiatoie da appendere sono ottime per chi ha un balcone, ma si possono anche attaccare ai rami degli alberi.

I segreti per un buon funzionamento
I vetri degli edifici sono una trappola per gli uccelli, invisibile quanto mortale. La mangiatoia deve essere posizionata ad alcune decine di metri dalle finestre, oppure molto vicina (entro 1 metro), così che l’uccello che si invola non abbia una velocità tale da farsi del male.
I rifugi: molte specie sono discrete e non amano avventurarsi allo scoperto. Una siepe folta o una macchia di arbusti entro 3-4 metri dalla mangiatoia offre un senso di sicurezza ai piccoli uccelli.
I gatti, soprattutto alcuni individui, sono formidabili cacciatori di piccoli uccelli, capaci di acchiapparne da un minimo di 5 fino a 100 ogni anno. Chi ama gli eleganti felini -e gli uccelli allo stesso tempo- deve cercare un compromesso, ad esempio tenendo il micio in casa nelle prime ore del mattino (quando gli uccelli sono più attivi), e mettendogli un collare con dei campanellini in grado di “avvisare” i pennuti della presenza del predatore.
La pulizia della mangiatoia è importante per evitare condizioni igieniche precarie. Occorre rimuovere prontamente i residui che si possono avariare, preferendo cibo secco (es. semi).
La regolarità degli approvvigionamenti è importante, vale a dire è meglio non mettere troppo cibo, bensì offrirlo regolarmente, soprattutto durante le giornate più rigide.
Talvolta i colombi possono essere numerosi, e alcuni comuni hanno emanato ordinanze per regolamentare le forniture di cibo. Per limitare la loro invadenza, si può circondare la mangiatoia con una rete a maglie di 5x5 cm.

Che cibo usare?
Insettivori quali Merlo, Pettirosso, Capinera, Passera scopaiola: briciole dolci (es. panettone, plum-cake), biscotti, frutta fresca.
Insettivori quali Cinciallegra, Cinciarella, Picchio muratore: arachidi non salate, semi di girasole, pinoli sgusciati, frutta secca tritata (noci, nocciole).
Granivori quali Passera d’Italia, Fringuello, Verdone, Cardellino: miscele di semi vari (miglio, canapa, avena, frumento), semi di girasole, mais spezzato.

Realizza il tuo censimento
Mettere la mangiatoia in giardino o sul balcone è molto divertente, perché attira gli uccelli intorno a casa, e ci consente di osservarli agevolmente, scoprendo spesso specie che non avremo mai creduto di avere vicino. Si tratta di un’attività altamente educativa anche per i bambini ed i ragazzi, che può essere proposta facilmente nel cortile intorno alla scuola.
Una volta che gli uccelli hanno imparato a usare la mangiatoia, possiamo tenere una registrazione regolare dei dati delle presenze. Non importa se su un taccuino o sul PC, l’importante è predisporre una serie di schede con la data e l’ora delle osservazioni, le condizioni meteorologiche, le specie e le loro abitudini (cibo preferito, tecniche di alimentazione, rapporti tra le specie). Se si riesce a scattare qualche foto, tanto meglio.
Una volta che si sarà creata una rete di rilevatori, potremo organizzare un monitoraggio “serio” dell’avifauna dei giardini, prendendo magari spunto dal Garden BirdWatch (GBW), un progetto che nel Regno Unito colleziona ogni anno i dati sugli uccelli alle mangiatoie, raccolti in migliaia di aree verdi urbane.

INFO SERVICE: se hai bisogno di ulteriori consigli su come scegliere la mangiatoia, il cibo da usare, come riconoscere le specie, che arbusti piantare nel giardino, come proteggere la natura in città, gli esperti della LIPU possono segnalare pubblicazioni utili e offrire indicazioni pratiche (info@lipu.it)

Parma, 15 dicembre 2010

venerdì 17 dicembre 2010

ZTL A RAVENNA: IL COMUNE È SENZA PAROLE

Piano del Traffico fallimentare: pedoni e macchine nel Borgo San Biagio
ZTL A RAVENNA: IL COMUNE È SENZA PAROLE
Senza risposta l’interrogazione per limitare il traffico; a rischio il nuovo asilo di via Landoni

Il 24 settembre 2010 abbiamo presentato un’interrogazione alla Presidente della Prima Circoscrizione, Mara Cavallari, dove chiedevamo le motivazioni del ritardo sull’attuazione del piano d’'intervento per l’introduzione della ZTL nell'area tra le vie Circonvallazione Fiume Montone Abbandonato - Maggiore - Landoni – Spreti.

Sono trascorsi quasi tre mesi da allora ed il Comune non ha ancora risposto.

Riteniamo questo atteggiamento grave verso i cittadini ed i residenti che subiscono l’assedio delle macchine e verso quanto sollecitato dal Consiglio della Prima Circoscrizione e recepito nel Piano del Traffico.

Nel Piano del Traffico del 2007 si indica, fra le priorità, la realizzazione di una ZTL proprio nel cuore del quartiere San Biagio; la limitazione del traffico doveva essere estesa alla zona di strade comprese tra la Circonvallazione Fiume Montone Abbandonato – via Maggiore – via Landoni – via degli Spreti considerate nel Centro Storico della città di Ravenna

Nel Piano del Traffico la Giunta comunale di Ravenna ha indicato la necessità di preservare il centro storico di Ravenna da carichi veicolari eccessivamente elevati e di regolare l’accesso ai flussi veicolari alle aree di maggior pregio. La presenza di una Zona a Traffico Limitato rappresenta un forte disincentivo ad accedere in modo indiscriminato nelle zone più delicate della città.

L’istituzione della limitazione del traffico ZTL nella zona di Borgo San Biagio non è stata ancora neppure pianificata dall’amministrazione comunale.

Al danno si aggiunge la beffa in quanto l’assessore al traffico, Gabrio Maraldi, ha modificato lo “schema preliminare” del piano del traffico che indicava l’istituzione di una ZTL nelle strade comprese tra via Maggiore, Montone Abbandonato, Spreti, Landoni e Moradei escludendo dal perimetro della ZTL, nella stesura finale del PGTU, le strade strette e tortuose come le vie degli Spreti, Ghibuzza, Ferretti, Tarlazzi, Belvedere, Landoni e Moradei.

Richiediamo quindi di reinserire le vie Landoni e Moradei nella ZTL in quanto la realizzazione delle due sezioni della scuola materna “Buon Pastore”, nell’area “ex Campetto” di via Landoni, ha comportato un incremento del traffico veicolare, pedonale e ciclabile: la ZTL, insieme alla realizzazione di marciapiedi, tutelerebbe gli utenti deboli della strada.

Dopo anni di discussioni nelle Circoscrizioni, insieme ai comitati di strada dei cittadini e dopo la stesura del PGTU 2007 riteniamo che, quel poco di buono che era in esso contenuto, sia stato disatteso, facendo comprendere sempre più ai cittadini che la politica dei soli slogan è sempre più fallimentare; la sicurezza, la mobilità sostenibile, la tutela della salute dei cittadini sono ancora obbiettivi lontani da raggiungere.

Consiglieri Lista per Ravenna in Prima Circoscrizione
Alessandro Garofalo
Carlo Ezio Maria Fabbri

venerdì 3 dicembre 2010

RAVENNA 2019: Nuova luce al PONTE NUOVO


il Ponte Nuovo   20 dicembre 1736

il Ponte Nuovo   oggi

Compie 274 anni il “ponte nuovo”
Nuova luce al ponte
Necessario illuminare l’unico ponte di Ravenna (prima del 2019!)

Il 20 dicembre del 1736 fu inaugurato il ponte nuovo di Ravenna voluto dal legato pontificio Cardinale Giulio Alberoni per l’attraversamento del nuovo alveo dei fiumi uniti Ronco e Montone.
La costruzione del grande ponte, sul progetto architettonico del capitano Antonio Zane di Fusignano, avvenne in soli 6 mesi utilizzando i mattoni prelevati dalla Rocca Brancaleone.
Per conservare la memoria di questa grandiosa opera e delle altre costruite (la Chiusa sul Montone, il Canale Corsini o Candiano) fu eretta la Statua al Pontefice Corsini, Clemente XII, nella Piazza Maggiore (l’attuale Piazza del Popolo) poi segregata in un chiostro del Museo nazionale di Ravenna.

Oggi il ponte nuovo di Ravenna, dopo ben 274 anni, è ancora utilizzato per collegare la città a sud ed è il percorso obbligato per i turisti che visitano ogni anno, la basilica di Sant’Apollinare in Classe, uno degli otto monumenti patrimonio dell’umanità UNESCO.

Il ponte nuovo versa in condizioni disastrose nonostante il lifting superficiale a cui è stato sottoposto nel 2005 e che ha interessato però solo le opere architettoniche presenti sul piano stradale.
I piloni di sostegno del ponte e gettanti nei Fiumi Uniti presentano profonde crepe e danneggiamenti dei mattoni.
L’impianto di illuminazione del ponte è veramente indecente. I pali sono corrosi, i corpi illuminanti sono banali sfere in vetro modello “Cervia” e le tubazioni dei cavi elettrici sono poste a vista lungo tutto lo sviluppo del ponte.

Riteniamo che l’amministrazione comunale debba:
- provvedere alla sostituzione dei lampioni del ponte nuovo con altri lampioni consoni al prestigio ed al decoro di una simile opera d’arte di valore storico ed architettonico.
- eseguire l’ indispensabile manutenzione ai piloni del ponte nuovo
- eliminare i tracciati a vista degli impianti elettrici.

Speriamo infine di non dover attendere il 2019, anno della capitale europea della cultura, per dare lustro al ponte e vedere finalmente una nuova luce sul PONTE NUOVO.

STOP ELETTROSMOG approvato a Cervia il Piano della Antenne

Durante la seduta del consiglio comunale di lunedì 29 novembre, è stato approvato dai consiglieri di maggioranza il "Piano per la localizzazione delle antenne per la telefonia mobile" (variante al PRG nr.30), a tal riguardo vi invitiamo a leggere l’intervento preciso ed esaustivo del nostro capogruppo, Gianni Bosi.
L’esito della votazione è la seguente: 6 voti contrari (PDL e PRI), 12 voti favorevoli (PD e IDV), assenti i consiglieri di Lega Nord e di Rifondazione Comunisti Italiani. Non presente al momento della votazione il consigliere Fantini del PRI.

Pubblichiamo di seguito la dichiarazione di voto di Gianni Bosi:
«[…] Dell’esperienza bisogna pur far tesoro. Ho ascoltato attentamente le dichiarazioni di alcuni consiglieri dell’opposizione e mi sento di dire che mi dispiace. Mi dispiace per quei cittadini che, ieri come oggi, raccolgono firme perché preoccupati di vedere nascere questi obelischi per la telefonia mobile che spuntano da un momento all’altro come funghi. Sappiano questi cittadini che quei politici che in passato li hanno sostenuti nelle loro battaglie, dicendo loro che la salute è un diritto di tutti e non c’entra con la politica, sono gli stessi che questa sera voteranno CONTRO l’adozione del Piano, tradendoli!
È paradossale poi, sentirsi incolpati di aver sacrificato il bene comune per un calcolo politico, quando è proprio vero il contrario!
Chi è più probabile che agisca per calcolo politico? Un cittadino che è entrato in politica da poco più di un anno, per portare avanti istanze che altrimenti rischiavano di arenarsi nelle secche della politica, oppure alcuni fra questi consiglieri che sono seduti qui da una vita e che ora mi accusano?
Riguardo a quello che avete definito “voto di scambio”, ebbene, per quel che ci riguarda non può esistere voto di scambio fra partiti che hanno sottoscritto un programma congiunto e che hanno stretto un’alleanza fondata su obiettivi comuni. Obiettivi che i cittadini, con il loro voto, si aspettano che vengano realizzati.
Tra l’altro da costoro, stasera, non abbiamo udito nessuna controproposta, nessuna idea alternativa.
Oggi qualunque mano alzata che non sia favorevole all’adozione di questo strumento di prevenzione e tutela della salute pubblica, è una mano alzata contro i cittadini.
Il resto è pura propaganda!
Concludo dicendo che, guardando al futuro, immaginiamo che queste antenne vengano sostituite da antenne molto meno potenti e invasive e che forniscano servizi di completamento e subordinati come pagare il parcheggio, ricevere informazioni sulla viabilità, ricercare una strada e così via. Ma soprattuttto dovranno essere collegate fra di loro tramite la fibra ottica.
Le reti in fibra ottica non servono soltanto alla banda larga delle abitazioni, ma anche ai cellulari di nuova generazione ed è una tecnologia sana e molto performante.
Noi a Cervia abbiamo una grande opportunità, cioè quella di sfruttare la “dorsale” in fibra ottica già esistente: una Banda veramente Larga (non quella pubblicizzata con le chiavette) alla quale già la nostra Amministrazione Comunale è collegata. Il passo successivo da compiere sarebbe solo quello di collegare anche tutti gli altri edifici: alberghi, ristoranti, bagni, negozi, abitazioni comprese.
La rete del futuro, la cosiddetta “Next Generation Network”, dovrà raggiungere tutte le abitazioni e offrire velocità di connessione non inferiori ai 100 megabit. Per questo la strada percorribile è una soltanto: "Occorre investire nella fibra ottica".

Quindi, riassumendo, è stato redatto un Piano per la localizzazione delle antenne composto da una variante urbanistica, un Regolamento e una mappa dell’impatto elettromagnetico nel nostro comune. Tutto questo nell’intento di distribuire le antenne in modo omogeneo e con la speranza che in un futuro molto prossimo si possano usare delle tecnologie molto più sicure e molto più performanti come la Banda larga su Fibra Ottica. I vantaggi economici, ma non solo, per la nostra città, potrebbero essere enormi e noi ci crediamo! Naturalmente il nostro voto sarà favorevole.»
Gianni Bosi,
Capogruppo IDV Cervia

giovedì 2 dicembre 2010

STRISCE PEDONALI E LA SICUREZZA DEI CITTADINI

Dal maggio 2009 è partita dall’Emilia Romagna una iniziativa di prevenzione che intende richiamare l’attenzione, a cominciare dal mondo della scuola, sulle insidie quotidiane della strada e dei suoi frequentatori, non sempre disciplinati. I promotori sono l’Associazione “Faenza per te”, la Croce Rossa e la Polizia Municipale della città romagnola, che intendono cosi’ ricordare il cinquantesimo anniversario dell’introduzione delle strisce pedonali. Una vera e propria rivoluzione, datata 20 febbraio 1959, che ha visto cambiare la posizione dei pedoni, fino a quel momento padroni indiscussi della strada. Tra le proposte allo studio, un patentino di primo soccorso per i cittadini allo scopo di offrire loro nozioni elementari sul corpo umano.
Ne parlano l’avvocato Antonio Capasso, uno dei legali dell’Associazione Vittime della Strada e Antonio di Giacomo, che ha perso il padre in un incidente stradale.

Guarda il video cliccando sul link sottostante:

http://altrevoci.blog.rainews24.it/2009/05/06/le-strisce-pedonali-e-la-sicurezza-dei-cittadini/
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