CHIESA DI SS.GIOVANNI E PAOLO Via Cura Ravenna Si ritiene che questo edificio religioso rifatto, e ridotto forse, nel 1758 dal nostro Domenico Barbiani sia il residuo di un più grande tempio a tre navate e con facciata verso le vicine Mura cittadine. Della basilica in parola fa menzione uno scrittore del VI secolo, Venanzio Fortunato nei versi finali della Vita di S. Martino: «...dirigiti ormai tranquillamente alla cara Ravenna. Passando innanzi alle sacre memorie dei Santi, venera la tomba del nobile martire Vitale e del mite Ursicino... Cerca il luogo dedicato a Martino... il luogo dove si eleva la basilica di Giovanni e Paolo ecc».
Questa non doveva essere inferiore alle più importanti basiliche ravennati per grandiosità ed ornamenti e la sua antichità sarebbe testimoniata dallo storico Agnello nonché dal suo ambone marmoreo fatto costruire dal vescovo Mariniano (dal 595 al 606), conservato nel Museo arcivescovile.
La piccola chiesa attuale è chiamata anche «degli Angeli Custodi» perché vi fu costruita nel 1670 una cappella dedicata all'angelo custode e vi fu istituita la Confraternita dello stesso nome.Diversi documenti notarili del Trecento, redatti in lingua volgare, menzionano la guaita di San Giov. e Paolo, cioè il rione di Sanzampolo...
MANIFESTI PUBBLICITARI e CHIESA DI SS.GIOVANNI E PAOLO
Via D'Azeglio Ravenna
Mons. Giulio Morelli, nasce a Ravenna il 2 novembre 1868, viene ordinato sacerdote il 23 ottobre 1893 a Piangipane; nel gennaio 1901 è nominato parroco a S.Vittore. Il 5 agosto 1901 diffuse il primo bollettino parrocchiale "I Rifiuti” dove chiedeva all’intera cittadinanza di cooperare con l’Istituto di beneficenza, da lui creato, per aiutare i poveri e i derelitti. Nel 1911 inaugurò l’Opera della Protezione della Giovane, che offriva appunto protezione a “qualunque ragazza perduta” gli fosse presentata dalla Questura. Figura esemplare per spirito d’umanità e carità, fondò nel gennaio del 1920 l’Ospizio dell’Infanzia Abbandonata con l’accoglienza dei primi dodici bambini. Ebbe come prima sede quella messa a disposizione dalle suore di Carità, in via Francesco Negri. Sua con-fondatrice fu Madre Giovanna Francesca Voltolini che accolse nella sua casa i primi due orfanelli e diede come Superiora all’Opera, la sorella Suor Efrem. Da via Francesco Negri l’Opera migrò nell’edificio di via Circonvallazione S.Gaetanino nel luglio del 1935 (sede dell’attuale scuola). Quest’Istituto viveva di lasciti, di carità e di proventi della Chiesa. Nel 1938 iniziò la malattia di Mons. Morelli che durò a lungo, fino al 24 gennaio 1951, quando questo sacerdote, semplice, umile e infinitamente caritatevole, morì.
MANIFESTI PUBBLICITARI e SCUOLA MONSIGNOR MORELLI
Via Morelli Ravenna
PORTA ADRIANA lato ovest via Maggiore Ravenna
PORTA ADRIANA lato est via Cavour Ravenna
La porta si trova tra Via Cavour (interno) e Piazza Baracca (esterno) a ridosso del Centro storico. Nel 1545 fu spostata e ricostruita dal Card.Legato Capoferro, e venne riedificata nel 1583 nella forma attuale .Ai lati della porta vi erano in origine 2 torrioni semicircolari merlati ma nel XVIII sec. furono sostituiti dai due bastioni quadrati attuali che sopravanzano la porta di circa 20 metri. Sopra vi è un giardino pensile.
MANIFESTI PUBBLICITARI e PORTA ADRIANA lato sud piazza Baracca Ravenna
Abbiamo voluto dimostrare con una fotografia "truccata" della Porta Adriana quale disgusto possa provocare la pubblicità murale affissa sulle pareti di edifici storici od in quartieri della nostra Ravenna!
Le fotografie riportate sono una piccola parte delle orrende affissioni che possiamo vedere a Ravenna.Citiamo, solo ad esempio, le affissioni di via D'Azeglio vicino al Palazzo ex tribunale e di fronte alla Chiesa dei SS.GIOVANNI E PAOLO di Via Cura, in via Narsete ... Vi invitiamo ad inviarci le vostre fotografie di RAVENNA brutta di GIORNO (ma RAVENNA BELLA DI SERA) al nostro indirizzo e-mail:o telefonando al
3493173304
verremo noi a fare le fotografie per poi pubblicarle.
PALAZZO MERLATO Piazza del Popolo Ravenna
Residenza del Comune di Ravenna. Si tratta del rifacimento di un antico palazzo attribuito all'imperatore Teodorico durante la dominazione dei veneziani. Del palazzo originale restano le colonne mentre sotto le volte è possibile ammirare degli affreschi di notevole pregio risalenti alla prima metà del sedicesimo secolo.